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il passo sospeso Ragghianti LU


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Viaggi
Sviluppatore OpenArt Project
Libero

La mostra promossa dalla Fondazione Ragghianti, “Il passo sospeso. L’esplorazione del limite”, ha trovato nella cerchia muraria la principale fonte d’ispirazione “fisica”.
Frontiera di demarcazione che – nei suoi molteplici assetti - per secoli ha protetto la città di Lucca e allo stesso tempo ha permesso lo sviluppo di una fitta rete di relazioni internazionali, contribuendo in maniera determinante alla costruzione di un’identità cittadina ben definita.
La mostra, realizzata nel contesto delle iniziative promosse per il 30° anniversario della scomparsa di Carlo Ludovico Ragghianti è stata progettata e prodotta dalla fondazione a lui intitolata.
Dagli spazi di San Micheletto, sede della Fondazione, la mostra s’irradia sulla cerchia muraria e negli spazi del tessuto urbano a simboleggiare un superamento dei limiti e confini fisici e per testimoniare lo stretto legame di Carlo Ludovico Ragghianti con la città di Lucca.
Un processo quello della costituzione di un limite-confine che prevede quindi una serie di fasi, dall’occupazione dello spazio alla sua misurazione- il nomos - per concludersi con la creazione di una soglia (cippi, pietre, horoi, mura, elementi di paesaggio..).
Le mura esprimono la continuità, la comunità, l’identità e i legami con il passato e il futuro, valori .
Nel mondo romano in primis quindi c’è l’urbs, il territorio confinato che stabilisce la civitas, la cittadinanza, con i suoi diritti e doveri.
Le opere esposte sulla cerchia muraria sono state realizzate da artisti internazionali, rappresentanti di geografie, etnie, culture e stili diversi, uniti dalla volontà di superare i confini e limiti nel nome dell’espressione artistica e di saldare l’eredità della tradizione con l’innovazione dei linguaggi contemporanei.
Comune è anche l’origine delle opere, che sono state realizzate nei laboratori artigiani e nelle fonderie del territorio di Pietrasanta.
La cittadina versiliese fungere da calamita il saper fare e la perizia formale degli artigiani locali che hanno anche saputo creare un humus fertile per lo sviluppo artistico fondato sullo scambio culturale, sulla tolleranza e soprattutto sull’inesausta sperimentazione.
Un ulteriore scavalcamento di limiti e confini, come quelli fra dimensione creativa locale e quella artistica internazionale, fra tradizione e innovazione, fra saper-fare artigianale tramandato nei secoli da maestro a discepolo e sperimentazione formale e tecnica che scaturisce dalla stretta sinergia fra artista e artigiano.
Il percorso artistico che conduce lo spettatore all’insegna del limite, si estende anche nel centro storico.
L’opera modifica la familiarità spaziale e la consuetudine dei rapporti con lo spazio circostante alla base dell’abitare, costringendo il viandante a un’esplorazione soggettiva.